Nelle culture più moderne disdegniamo il dolore e lo consideriamo un inconveniente e qualcosa da evitare. Se avete mal di testa, prendete una pastiglia. Se avete mal di stomaco, bevete questa medicina. Se avete dolori muscolari, spalmate questo ecc..
Nei Paesi meno sviluppati, dove i medicinali non sono facilmente disponibili, il dolore (che per noi sarebbe fastidioso) non genera un disagio visibile. E’ come se l’ambiente, in cui una persona vive, stabilisse la sua interpretazione del dolore.
Il dolore in sé è solo l’attivazione di un processo neurologico. Il cervello decide se il dolore provoca sofferenza. La sofferenza non è uguale al dolore.
Il dolore è solo uno stimolo nocivo, mentre la sofferenza ha componenti emotive che innescano altre reazioni spiacevoli (aumento della frequenza cardiaca, tensione muscolare, nausea, sudorazione, insonnia, ecc.).
Vivendo in una società moderna e avendo un accesso comodo ai vari farmaci, compresi quelli che necessitano di prescrizione, la maggior parte dei dolori fisici ed emozionali possono essere alleviati; non sempre curati, ma sicuramente alleviati. Solitamente, la persona afflitta opta per prendere un medicinale piuttosto che sopportare il dolore. Eppure, statisticamente, le società più moderne sono affette da più malattie degenerative rispetto a quelle civiltà che vivono sotto gli alberi.
Nei Paesi in via di sviluppo, i medicinali non sono facilmente disponibili e molte persone vivono con il dolore, senza farmaci. Sorprendentemente, in alcuni Paesi, ci sono dentisti che lavorano sulla strada, senza antidolorifici; e hanno una miriade di pazienti contenti. Queste civiltà camminano scalze, con possibilità di farsi male. Eppure, non ricorrono alla farmacia e non sono così incapaci rispetto a noi, che siamo così fortunati da avere le scarpe.
Molti hanno imparato a controllare la reazione del cervello al dolore. Le manifestazioni dolorose, per queste persone, non sono considerate dolorose.
Alcune persone provano addirittura piacere nel dolore.
Un altro concetto interessante è l’opinione che l’assenza di dolore significhi buona salute e che l’eliminazione del dolore significhi guarigione. Questo è un interessante punto di vista, considerato che molte malattie letali non comportano dolore fino agli ultimi stadi.
La stimolazione delle fibre dolorose permette al corpo di proteggere se stesso. Gli stimoli nocivi attivano riflessi, nel nostro corpo, che prevengono i danni. Quando non sentiamo dolore, come quando siamo ubriachi, possiamo farci male senza riuscire a reagire. In conclusione, il dolore ci protegge.
Sfortunatamente, il dolore ha una cattiva reputazione. La maggior parte delle persone non vuole avere niente a che fare con lui. Il dolore è simile a un povero ragazzo incompreso che vive in una piccola città e con cui nessuno parla. Non è un cattivo ragazzo, è solo incompreso.
La maggior parte delle volte, il dolore se ne va man mano che la funzionalità aumenta. La maggior parte delle volte, un Chiropratico esperto sarà in grado di aiutare le persone con sindromi dolorose. E’ quasi logico che, se si migliora il funzionamento del sistema, le fibre dolorose perderanno di norma la loro influenza.
Il programma sociale, che si preoccupa di evitare il dolore, prevale. Le competenze sociali riguardanti la fisiologia del corpo sono veramente scarse. Anche la capacità della società di porre interrogativi eruditi e rivelatori è priva di fondamenta. I fatti sopra-riportati sono piuttosto tristi
Il dolore è un campanello d’allarme che esige che il corpo reagisca per proteggere se stesso.
Non prendereste un antidolorifico e mettereste la mano nell’acqua bollente. Non avrebbe senso, vero? Ma noi, come società, proviamo continuamente a bloccare le reazioni del nostro corpo e a reiterare gli stessi comportamenti. Spegnere l’allarme e fare come se fosse tutto a posto.
L’aumento nell’utilizzo dei medicinali ha fallito. L’aumento nell’aspettativa di vita non ha migliorato la qualità di quegli anni aggiunti. Così, forse, inseguire il dolore richiede ulteriori e più ampie prospettive.
Ad “Aggiustati la Vita”, prendiamo atto che le persone preferiscono vivere senza dolore né disfunzioni. Di conseguenza, l’approccio di “mettere a posto” i meccanismi corporei è un metodo efficiente per risolvere le inclinazioni precedentemente presenti.
A volte, il dolore scompare rapidamente. Altre volte, invece, il processo richiede più tempo. In ogni caso, la presenza o assenza di dolore non significa buona salute.
Il dolore va rispettato, come dobbiamo anche rispettare noi stessi. E questo porta ad ulteriori discussioni.
Imants Dela Cuesta DC